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Filippo de Pisis

(Ferrara 1896 – Milano 1956)

Strada di Parigi, 1938

Olio su tela, cm 73,5 x 54,5

Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis”. Donazione Fondazione Giuseppe Pianori, inv. 642

 

Il critico Francesco Arcangeli considerava la seconda metà degli anni Trenta il periodo più felice dell’arte di De Pisis. Le opere di questi anni rivelano infatti una continua ricerca, frutto della consapevolezza di poter spingere il proprio linguaggio verso traguardi estremi. Ciò è particolarmente evidente nelle vedute urbane, dove lo stile di De Pisis imprime un carattere inedito a un soggetto caro alla pittura impressionista: la vita della metropoli moderna. Qui egli riduce all’essenziale l’aspetto descrittivo della sua pittura, concentrando la propria ispirazione nel furore gestuale delle pennellate. L’artista innalza un muro di segni sulle facciate dei palazzi che costeggiano la strada e lo spazio che si apre sullo sfondo è letteralmente invaso dalla scrittura concitata del pennello. Del via vai della metropoli, ai piedi degli edifici, resta solo un’impressione fugace. La sensuale cromia depisisiana è ridotta a un bianco e nero sostanzialmente astratto. Come ha scritto Arcangeli, osservando queste vedute, «la coscienza è [spinta] al massimo della vibrazione… Come fosse uno specchio isolato su cui si riflette, labile ma fermato per sempre, il ronzio interminabile dell’universo».

L’acquisizione di questo dipinto si deve al generoso impegno della Fondazione voluta da Giuseppe Pianori per arricchire il patrimonio artistico cittadino. A partire dal 1983, la Fondazione ha donato ai musei ventitré dipinti a olio e ventiquattro disegni di De Pisis.