Francesco Fanelli
(c. 1580-1653)
San Giorgio, prima metà del XVII sec.
Bronzo dorato
Museo Schifanoia, inv. OA930
Mentre il cavallo si alza sulle due zampe posteriori volgendosi a sinistra per evitare il focoso alito del drago infernale, un giovane guerriero, armato all’antica, si sporge per trafiggere l’orrenda bestia che si dimena di fronte a sé. Il bronzo dorato con San Giorgio il drago di Francesco Fanelli è una elegantissima messa in scena barocca dell’antico gesto salvifico attribuito dalla tradizione alla mitologica figura del santo guerriero, scelto come patrono della città di Ferrara a partire dai tempi del duca Borso. Sebbene la lotta vittoriosa contro il drago fosse stata scelta dalla casata estense come simbolo dell’impegno che i duchi ebbero nella bonifica del territorio contro le acque malsane e le malattie, la devozione e il culto furono mantenuti anche nell’età delle Legazioni. Non è quindi un caso che l’opera, realizzata agli inizi del Seicento, fosse stata rintracciata sul mercato antiquario e spedita a Ferrara dal cardinale Riminaldi per il Museo cittadino. Come testimonia una lettera del prelato datata 1778, l’acquisto fu compiuto tramite lo scultore e antiquario romano Bartolomeo Cavaceppi, a cui poi erroneamente l’opera venne attribuita.