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Gaetano Turchi

(Ferrara 1817 – Firenze 1851)

Torquato Tasso in Sant’Anna, 1838

Olio su tela, cm 180 x 130
Museo dell’Ottocento, inv. 79

 

Tra la fine degli anni Venti dell’Ottocento e l’inizio del decennio successivo, il mito romantico di Torquato Tasso, poeta dall’esistenza tragica, conobbe un’ampia diffusione in Europa e in Italia. La figura del letterato ispirò molti artisti fra cui il giovane ferrarese Gaetano Turchi, esponente di spicco della pittura di storia locale, che scelse di raffigurare il momento più drammatico della vita di Tasso. 

La tela documenta la reazione all’ormai superato modello neoclassico grazie a un linguaggio che rievoca gli antichi fasti di Ferrara recuperando temi e soggetti della cultura estense. Tasso è rappresentato solo e meditabondo, nella sua cella dell’Ospedale Sant’Anna dove fu rinchiuso per volere del duca Alfonso II d’Este. La tensione della scena è risolta nella resa psicologica del personaggio, in sintonia con le tendenze della pittura romantica. 

Si tratta, probabilmente, del primo dipinto moderno ad entrare, nel 1838, nelle collezioni della Pinacoteca civica ferrarese, fondata nel 1836 presso Palazzo dei Diamanti con l’ambizione di riunirvi opere antiche e moderne a scopo educativo e didattico.