Mimmo Rotella
(Catanzaro 1918 – Milano 2006)
Nostalgia veneziana, 1962
Decollage su tela, cm 38 x 30
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis”, inv. 8272
Dopo gli studi a Napoli, nel 1945 Mimmo Rotella si stabilisce a Roma, sviluppando una produzione astratto-geometrica in parallelo con la sperimentazione sulla poesia fonetica, da lui definita “epistaltica”. Risale al 1953 la svolta che segna l’avvio della riflessione dell’artista sulla funzione dell’arte nel proprio tempo. Rotella individua nel manifesto pubblicitario l’ideale mezzo di espressione della contemporaneità urbana e popolare: entrano in scena i celebri décollage che ricreano l’imprevisto e il gesto liberatorio di lacerare, strappare o raschiare la “pelle dei muri”. Brandelli di manifesti prelevati dal contesto urbano vengono incollati sulla tela, sostituendosi alle stesure pittoriche. Inizialmente la fitta tessitura degli “strappi” dà vita ad immagini astratte, che rivelano affinità con la ricerca informale e materica di Alberto Burri. Verso la fine degli anni Cinquanta si fa sentire piuttosto una tangenza con le poetiche neodadaiste e pop art che si focalizzano sulla società dell’immagine. Rotella inizia a lasciare riconoscibili i soggetti dei manifesti, selezionandoli proprio in base alla loro iconicità: la serie Cinecittà propone una galleria di volti delle stelle del cinema tratti da manifesti cinematografici.
Nostalgia veneziana, datato al 1962, riflette la fase cruciale di adesione al movimento francese Nouveau Réalisme, promosso dal critico Pierre Restany. Rotella utilizza frammenti dell’affiche di Les Parisiennes, film italo-francese a episodi, uscito quell’anno e diretto da Jacques Poitrenaud, Michel Boisrond, Claude Barma e Marc Allégret. Un’immagine ridotta a brandelli dal caos della vita urbana restituisce a intermittenza la forza iconica del mito della “dolce vita”. Rispetto ai ritratti impersonali della società dei consumi offerti dal pop art americana, l’opera di Rotella dichiara il proprio carattere fragile e precario, più affine alle ricerche europee.