Il Salone dei Mesi
Promosso dal Borso d’Este a partire dal 1466 l’ampliamento dell’originaria delizia di Schifanoia consentì la creazione di un grande ambiente destinato ad accogliere gli ospiti e la corte, nonché ad esaltare il casato e le virtù politiche e sociali del duca. Il grande salone, che accoglie uno dei cicli decorativi profani più grandi del Rinascimento, è suddiviso in diciotto fasce verticali contenenti i dodici mesi dell’anno intervallati da vedute urbane e scene di gruppo, leggibili in senso antiorario a partire dalla parete sud. Ciascun mese è suddiviso in tre sezioni o registri: in alto è sempre collocato il trionfo della divinità dell’Olimpo protettrice di quel periodo, attorniata dalle attività umane solitamente ad essa connesse. Al centro campeggiano i segni dello Zodiaco affiancati dalle raffigurazioni dei tre decani, divinità pagane poste a protezione delle tre decadi che compongono un mese. Il registro inferiore, infine, si apre su scene di vita quotidiana in cui il duca Borso è sempre raffigurato tre volte, intento nel controllo del territorio, nella pratica della caccia o nell’amministrazione del ducato.
Pensato e progettato da Borso stesso insieme all’astrologo di corte Pellegrino Prisciani, il ciclo venne realizzato da un numeroso gruppo di artisti tra il 1469 e il 1470. Oltre a Francesco del Cossa, attestato a Schifanoia grazie ad una sua lettera in cui rivendica la paternità dei tre mesi «verso l’anticamera» (Marzo, Aprile, Maggio), la critica ha anche individuato per via stilistica nei mesi di giugno e luglio il cosiddetto Maestro dagli occhi spalancati e la sua bottega, il pittore di corte Gherardo da Vicenza nello scomparto di agosto e il suo allievo Ercole de’ Roberti in quello di settembre. Questi artisti e le loro botteghe non utilizzarono su tutta la superficie del salone la tecnica dell’affresco, ma l’alternarono o la sostituirono alla tempera stesa direttamente a secco sulle superfici già precedentemente rifinite, come dimostra il pessimo stato conservativo dei mesi di Ottobre, Dicembre, Gennaio e Febbraio e delle vicine scene urbane.