Ippolito Scarsella detto Scarsellino
(Ferrara, 1551 – 1620)
Martirio di santa Margherita, 1611
Olio su tela
Museo Schifanoia, inv. DOC51
L’opera raffigura Santa Margherita nel momento del martirio per mano del carnefice, che tiene una corda tesa nella mano sinistra e una spada nella destra. La santa è inginocchiata e con gli occhi rivolti al cielo in gesto di supplica; accanto a lei, alla sua sinistra siede un bambino dal volto atterrito, mentre alle sue spalle si intravedono due soldati armati. Sotto al palco, in primo piano, tre donne e due bambine, tutte raffigurate a mezza figura, assistono all’esecuzione. Il fondale architettonico è costituito da uno scalone e da una lontana struttura fortificata. In alto, nel cielo tra nubi, si nota Cristo a braccia spalancate, contornato da vari angeli in diverse pose. L’opera, datata al 1611, è attribuita dalle fonti a Scarsellino per gli indubbi pregi stilistici nella composizione, nell’espressività, nella dinamica delle figure, nell’abilità di scorcio prospettico e nella qualità cromatica. Il dipinto era stato commissionato per il Conservatorio di Santa Margherita fondato nel 1594 da Margherita Gonzaga, terza moglie di Alfonso II, con lo scopo accogliere giovani orfane.