Urna con presunta falange del poeta
La falange conservata all’interno dell’urna dovrebbe essere quella della mano destra di Ludovico Ariosto e fu rinvenuta dal professore di anatomia Pietro Folchi nel 1801 presso il sepolcro di San Benedetto. L’occasione del ritrovamento fu la traslazione delle ceneri del poeta dalla chiesa di San Benedetto, luogo in cui giacevano dal 1612, alla Biblioteca pubblica che, nel 1933 gli venne dedicata. Questa operazione, ordinata dal generale Sexstius Alexandre François Miollis, era stata ideata proprio per consolidare il potere napoleonico all’interno dei luoghi deputati alla cultura, sottratti all’amministrazione secolare della Chiesa e trasformati in istituzioni laiche. Le feste per la traslazione si svolsero in modo sfarzoso e con grande impiego di mezzi proprio per la portata simbolica che aveva: sottrarre i resti di Ariosto alla Chiesa e disporne la tumulazione nell’Università di Ferrara equivaleva a diffondere l’idea secondo cui i luoghi della cultura cessavano di essere quelli dove imperavano oscurantismo e superstizione, per diventare centri della scienza e del sapere laico.