In occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita di “Professione: reporter” di Michelangelo Antonioni e della mostra dedicata al film aperta allo Spazio Antonioni fino al 12 aprile 2026, le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara hanno organizzato un ciclo di quattro (QUI IL CALENDARIO COMPLETO) conferenze a cura di Alberto Boschi, nell’ambito del corso di Storia del Cinema del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Ferrara.
Gli incontri – ogni giovedì dal 27 novembre al 18 dicembre – approfondiranno il significato e sottolineeranno l’attualità di questo capolavoro della cinematografia mondiale.
Il primo appuntamento si terrà giovedì 27 novembre 2025 alle 17:00 al primo piano dello Spazio Antonioni (corso Porta Mare 5 – FE). Il relatore sarà Federico Pierotti (Université de Lausanne) con la conferenza “Attraversare lo spazio: visione e modernità in Professione: reporter”.
Professione: reporter rappresenta allo stesso tempo la piena affermazione internazionale di Antonioni e uno dei vertici più audaci della sua ricerca formale. Il film mette in scena un’idea di “attraversamento dello spazio” declinata su più livelli: da un lato, quello materiale e tecnico – emblematico nella celebre penultima inquadratura, un tour de force che mobilita soluzioni allora fuori dall’ordinario – e, dall’altro, quello narrativo, scandito dalle peregrinazioni del protagonista attraverso scenari che vanno dal deserto agli spazi urbani europei.
A partire da queste diverse accezioni dello spazio, la conferenza mostrerà come il film si iscriva nel solco di un “cinema dello sguardo” che Antonioni ha contribuito a definire sin dagli esordi e che trova qui una delle sue formulazioni più compiute. Professione: reporter appare così come un’opera chiave, capace di consolidare la poetica antonioniana e di ispirare profondamente molte traiettorie successive del cinema della modernità, da Wim Wenders a Wong Kar-wai.
Federico Pierotti è docente di Storia ed Estetica del cinema all’Università di Losanna. Le sue ricerche sono dedicate alla storia delle tecniche, con un focus particolare sul colore, sulla percezione sensoriale e sui limiti del visibile. È autore di diversi volumi, tra cui Un’archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni (ETS, 2016), e co-curatore (con Federico Vitella) de Il cinema dello sguardo. Dai Lumière a Matrix (Marsilio, 2019). Ha inoltre dedicato alcuni saggi a Il deserto rosso, sul quale sta attualmente redigendo una monografia.
Corso Porta Mare 5, Spazio Antonioni, ore 17.00. Ingresso libero fino a esaurimento posti.