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Museo di Storia Naturale
Il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara è il più importante museo naturalistico dell’Emilia-Romagna.
A partire da gennaio 2025, sarà chiuso per importanti lavori di ristrutturazione, necessari per garantire la piena accessibilità al pubblico e per l’ammodernamento delle strutture espositive.
ORARI
Martedì e giovedì 9.00 – 13.00 | 14.00 – 17.00
Mercoledì e Venerdì 9.00 – 13.00
Chiuso sabato, domenica e lunedì e nei giorni festivi.
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
PRENOTAZIONI
È possibile prenotare visite guidate al costo di 5.00 €uro a persona
Le prenotazioni vengono gestite da Associazione Didò: tel. 0532 203381 / 206297, 339 3065696, dido.storianaturale@gmail.com
CONTATTI
Direttore: Stefano Mazzotti, s.mazzotti@comune.fe.it
Ricercatrice: Carla Corazza, c.corazza@comune.fe.it
Biblioteca: r.guerrini@comune.fe.it
Museo: museo.storianaturale@comune.fe.it
Tel. 0532 203381 | Fax 0532 210508
Il Museo ebbe origine da piccole donazioni di minerali già nel XVIII secolo ma venne inaugurato ufficialmente nel 1872. La sede non era quella attuale: si trovava allora nell’ex convento delle Martiri di via Roversella, sempre nel centro storico di Ferrara. Si trasferì all’indirizzo ora denominato Largo Vancini 2 nel 1937, in un edificio appositamente costruito.
Il Museo si sviluppò in origine grazie alle donazioni di illustri ferraresi che avevano vissuto, lavorato o viaggiato all’estero, nell’epoca ottocentesca delle grandi esplorazioni naturalistiche: le collezioni storiche sono caratterizzate da un ricco nucleo di reperti esotici. Nato per dare supporto agli insegnamenti di Storia Naturale, Zoologia ed Anatomia Comparata dell’Università cittadina, per molti decenni il Museo non sviluppò stretti legami con il territorio circostante, ma rimase luogo didattico che illustrava la diversità delle forme di vita nel mondo grazie a lasciti e ad acquisti mirati. Nel 1975 gli istituti universitari, ormai da decenni di competenza statale, vennero trasferiti in un nuovo edificio e il Museo divenne del tutto autonomo. A partire dal 1982 si dedicò alla documentazione del territorio di riferimento che comprende il Delta del Po ed i suoi ecosistemi. Nel 1987 aprì una struttura di ricerca, non accessibile ai visitatori ma utilizzata da studiosi, volontari, tirocinanti e tesisti, denominata “Stazione di Ecologia del Territorio”.
Il Museo fa ricerca sulle comunità animali del territorio ferrarese e deltizio; dà consulenza ad enti di gestione del territorio, cittadini e studiosi; organizza mostre, cicli di conferenze, convegni, corsi di formazione e perfezionamento, possiede una ricca biblioteca specializzata e svolge un’intensa attività didattica e divulgative per le scuole e le famiglie.
Le collezioni, in continua crescita, comprendono quasi un milione di esemplari e sono visitabili dagli studiosi previo accordo con i curatori. È in corso un importante progetto destinato a rendere fruibili i dati scientifici delle collezioni attraverso modalità open source.
Scopri il Museo di Storia Naturale con la visita virtuale.
Il Museo di Storia Naturale di Ferrara è partner del progetto che Google Cultural Institute ha dedicato ai musei di storia naturale del mondo: https://artsandculture.google.com/u/0/partner/museo-civico-di-storia-naturale-ferrara?hl=it
La guida sintetica al Museo è disponibile e scaricabile in formato pdf, in italiano (scarica qui) e in inglese (scarica qui).
STORIA DELL'EDIFICIO
Il Museo di Storia Naturale rappresenta uno dei capisaldi della riqualificazione dell’area dell’ex ospedale Sant’Anna. Realizzato tra il 1935 e il 1937 su progetto di Carlo Savonuzzi, autore del piano di ristrutturazione dell’intero complesso, l’edificio è un mirabile esempio di architettura razionalista. All’esterno conserva intatta la struttura originale, mentre gli interni sono stati adattati nel tempo per migliorare la funzionalità.
Insieme al Conservatorio “G. Frescobaldi,” al Cinema Boldini e alla Scuola Primaria “Alda Costa”, il Museo è parte di un insieme architettonico noto come “Quadrilatero Novecentista” o “Quadrivio della cultura”. Il largo situato di fronte al Museo è oggi intitolato al regista Florestano Vancini, mentre l’aula didattica porta il nome di Folco Quilici, noto scrittore, fotografo, giornalista e documentarista scientifico.