Pittori fantastici nella Valle del Po è l’arte del nostro tempo, del nostro spazio e della fantasia di 42 artisti fantastici, qualunque sia l’accezione che vogliamo dare a questo aggettivo. Siamo a Ferrara ossia nell’ultimo tratto della Valle del Po, definizione geografica e poetica (alla maniera di Mario Soldati) che designa l’intero bacino dal Monviso al Delta, compresa la montagnosa sezione iniziale.
Questa è più di una mostra d’arte contemporanea: è una mostra d’arte vivente, come tutti i suoi protagonisti. E molto più di una mostra d’arte genericamente italiana o ancor più genericamente internazionale: è la mostra dell’arte peculiarmente padana. Bellezza che, in questa forma, non potrebbe esistere altrove.
Per molti quadri esposti “fantastico” ha valore di iperbole, di aggettivo superlativo e ammirativo. Per molti altri significa inoltre «creato dalla fantasia, o in cui ha parte prevalente la fantasia», siccome il surreale compensa la piattezza del reale, e il sogno più bizzarro scaturisce dalla pianura più uniforme.
Tutti gli artisti in mostra sono nati o residenti in prossimità del più lungo fiume d’Italia. Tutte le opere sono legate al territorio: alcune già esistenti, molte realizzate appositamente per ricreare il nesso umanistico, e dunque umano, fra luoghi e committenza, fra luoghi e arte. Città, paesi, ponti, chiese, parchi, risaie, pesci, santi patroni, personaggi di Ovidio o dell’Ariosto o della vita moderna vengono pittoricamente celebrati, animati dal soffio dell’arte intesa come risarcimento e terapia.
Pittori fantastici nella Valle del Po riporta al centro della produzione artistica Ferrara e si propone di riattivare il glorioso policentrismo padano oggi sofferente per la fortissima attrazione esercitata da Milano. Ancora una volta, tanti anni dopo l’Officina ferrarese e la Metafisica, grandi artisti italiani si affacciano sulle rive del Po e cominciano a dipingere.
A cura di
Camillo Langone
Organizzatori
Servizio Musei d’Arte e Fondazione Ferrara Arte
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