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Museo dell'Ottocento

Il Museo dell’Ottocento illustra l’evoluzione delle arti a Ferrara nel corso del diciannovesimo secolo attraverso una selezione di dipinti e sculture dei suoi più significativi interpreti.

Il museo è chiuso per restauro.

LA STORIA

Il primo nucleo delle collezioni moderne riflette il fervore municipalista e risorgimentale del periodo preunitario.  A Ferrara, come nel resto d’Italia, a metà Ottocento gli artisti celebrano in chiave patriottica i fasti della cultura locale e la tradizione artistica nazionale, come mostrano le tele di ispirazione purista e romantica di Gaetano Turchi, Giovanni Antonio Baruffaldi, Giovanni Pagliarini, Girolamo Domenichini, Massimiliano Lodi o la scultura di Ambrogio Zuffi.

L’evoluzione dei temi storico-letterari dopo l’Unità d’Italia risente della fortuna del melodramma, che si riverbera nelle pose teatrali di un soggetto neopompeiano quale i Funerali di Britannico del modenese Giovanni Muzzioli.

Negli ultimi decenni dell’Ottocento le traiettorie dei giovani talenti cittadini si sviluppano soprattutto fuori Ferrara. Giovanni Boldini e Alberto Pisa scelgono la dimensione cosmopolita delle grandi capitali europee, Londra e Parigi, per farsi interpreti del ritmo esuberante della metropoli moderna e delle sue contraddizioni. Se il percorso di Pisa è documentato da un piccolo nucleo di opere, tra cui Charing Cross, all’estro ritrattistico boldiniano è dedicato il museo monografico.

Previati e Mentessi si stabiliscono invece a Milano dove sono protagonisti dei fermenti di rinnovamento artistico, all’insegna di una rinnovata sensibilità tra naturalismo e simbolismo. Due estesi fondi del museo testimoniano le loro diverse personalità. Mentessi esplora le atmosfere sospese ed evocative del paesaggio stato d’animo – Venezia  e Pace – ma anche l’opposto registro della pittura di denuncia sociale, a cui si ispira un’opera manifesto come Pane nostrum quotidianum. A sua volta Previati è una figura cardine tra divisionismo e simbolismo. Se la tessitura iridescente dell’Assunzione rivela le qualità musicali e astrattive della sua produzione divisionista, un capolavoro quale Paolo e Francesca ha avuto un ruolo anticipatore della poetica degli stati d’animo di Umberto Boccioni.

Consulta anche le schede delle opere sul portale del Patrimonio Culturale dell’Emilia Romagna.

DA NON PERDERE

Gaetano Turchi, Torquato Tasso in Sant’Anna

Giovanni Pagliarini, Madonna col Bambino

Giovanni Muzzioli, I funerali di Britannico

Giuseppe Mentessi, Panem nostrum quotidianum

Giuseppe Mentessi, Pace

Gaetano Previati, L’Assunzione (Assunta)

Gaetano Previati, Paolo e Francesca

Gaetano Previati, Le Muse

Alberto Pisa, Il ponte di Charing Cross, Londra

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